Il rischio cardiovascolare globale assoluto è un indicatore individuale che permette di valutare la probabilità di avere un evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) conoscendo il livello di alcuni fattori di rischio. Va evidenziato che l’identificazione delle persone a rischio non è basata sul contributo dei fattori di rischio considerati singolarmente ma tiene conto della loro valutazione globale. Quindi, il rischio globale assoluto non è la semplice somma del rischio dovuto ai singoli fattori.
La valutazione del rischio globale assoluto rispetta l’eziologia multifattoriale della malattia cardiovascolare. Il livello di rischio viene infatti stimato per ogni individuo a partire dai principali fattori di rischio presenti, offrendo opzioni multiple al trattamento delle persone con rischio aumentato perché la modificazione di ciascuno dei singoli fattori può influenzare in maniera chiaramente prevedibile il rischio assoluto.
Per valutare il rischio globale assoluto si utilizzano funzioni matematiche
che elaborano dati derivanti da studi longitudinali, condotti su gruppi di
popolazione seguiti nel tempo. La validità di uso di queste funzioni di
rischio dipende dalle caratteristiche della popolazione che le ha generate e
degli individui a cui vengono applicate.
Le funzioni di rischio, infatti, includono tre elementi:
Tutte queste componenti cambiano da popolazione a popolazione, in particolare se si confrontano popolazioni appartenenti a culture molto diverse fra loro, ma anche nel confronto di coorti generazionali diverse. Ha rilevanza inoltre la numerosità delle coorti utilizzate per derivare le funzioni: più ampi sono i campioni, maggiore è il numero di eventi cardiovascolari verificatisi e più stabili e affidabili sono le stime.
Dalle funzioni di rischio cardiovascolare del Progetto Cuore sono stati elaborati due strumenti di valutazione del rischio globale assoluto: le carte del rischio cardiovascolare e il punteggio individuale.
Le carte del rischio riportano classi di rischio globale assoluto calcolate per categorie di fattori di rischio (età, sesso, diabete, fumo, pressione sistolica e colesterolemia totale).
Il punteggio individuale offre, invece, una valutazione più precisa del rischio, perché considera valori continui per alcuni fattori di rischio, ovvero l’età, la colesterolemia totale, la colesterolemia HDL e la pressione arteriosa sistolica; include inoltre nella stima la terapia anti-ipertensiva, considerando quindi che il valore di pressione sistolica registrato in presenza di terapia specifica non è naturale ma dovuto anche al trattamento in corso; la terapia anti-ipertensiva è anche un indicatore di ipertensione arteriosa di vecchia data. Infine, il punteggio individuale copre anche la fascia di età 35-39 anni non inclusa nelle carte.
Per questo motivo, la carta del rischio e il punteggio individuale possono dare risultati un po’ diversi.
Tabella 1. Confronto fra carta del rischio cardiovascolare e punteggio individuale
CARTA |
PUNTEGGIO INDIVIDUALE |
|
Età |
40-69 anni |
35-69 anni |
Fattori di rischio |
Età, Pressione arteriosa sistolica, Colesterolemia totale, Fumo, Diabete |
Età, Pressione arteriosa sistolica, Colesterolemia totale, Fumo, Diabete, HDL, terapia anti-ipertensiva |
Tipo di dato utilizzato per:
|
Categorico |
Valore continuo |
Livello di rischio |
Categorico |
Valore continuo |
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