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Dove è contenuto il sodio?

Il sodio si trova soprattutto nel sale e negli alimenti salati. Secondo l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN):[1]

  • più della metà (54%) è contenuto nei cibi conservati e precotti (è quello utilizzato nella preparazione industriale)
  • quello presente nei cibi freschi è molto meno (circa il 10%)
  • quello aggiunto con il sale quando si cucina o in tavola è circa il 36%.

Secondo stime della Commissione Europea, il sale presente nei cibi industriali o consumati fuori casa arriva a più del 75% e quello aggiunto nelle preparazioni domestiche è solo il 10% circa. [2]

 

Alcuni esempi

  • basta una pizza per raggiungere la quantità limite giornaliera (2 grammi)
  • se invece di un panino con un salume crudo se ne sceglie uno con pomodoro e mozzarella si risparmia circa 1 grammo di sodio
  • se per la pasta e legumi si usano i legumi freschi o secchi invece di quelli in barattolo si può evitare fino a mezzo grammo di sodio.
  • attenzione a pane, cracker e grissini: non sono fra gli alimenti più ricchi di sodio, ma ne possono apportare molto perché nell’arco della giornata se ne mangiano più porzioni. Mangiando invece pane sciapo praticamente non si assume sodio.

Quanto sodio

 

Acqua: sono davvero utili quelle a basso contenuto di sodio?

Ci sono sul mercato acque minerali povere sodio. Tuttavia nella maggior parte delle acque minerali il contenuto di sodio è inferiore a 0,05 grammi per litro, il che significa che per arrivare a 2 grammi di sodio bisognerebbe berne più di 40 litri al giorno! Con due litri di acqua, ogni giorno si introducono in media da 0,02 a 0,1 grammi di sodio, cioè solo dall’1 al 5% della quantità giornaliera massima consigliata.

 

Quando il sapore inganna: quel salato non salato

Ci sono cibi che contengono discrete quantità di sodio, anche se non sembrano salati. È il caso per esempio di alcuni tipi di cereali per la colazione o di biscotti: questo può accadere perché il sodio presente viene nascosto alle nostre papille gustative dallo zucchero presente fra gli ingredienti. Il consiglio è dunque quello di abituarsi a consultare l’etichetta dei cibi che consumiamo.

 

Per saperne di più

  1. Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Linee guida per una sana alimentazione italiana. (revisione 2003). Disponibile su http://www.inran.it/... (ultimo accesso: 5/1/2010)
  2. Collated information on salt reduction in the EU, April 2008. Compiled by the European Commission. Disponibile su http://ec.europa.eu/... (ultimo accesso: 5/1/2010)

 

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